Università inclusiva a Pescara

Quando si cerca di costruire una realtà credibile, il messaggio da solo non basta. C’è bisogno di arricchirlo conoscendo persone nuove con idee nuove. Per questo motivo, giovedì 22 febbraio, io e il presidente dell’associazione Filippo Petroni abbiamo portato la nostra idea di inclusione all’università Gabriele d’Annunzio di Pescara. Nell’ambito del consiglio di dipartimento del dipartimento di economia, abbiamo raccontato la nostra visione di università per tutti e come intendiamo collocarci al suo interno.
Il feedback ricevuto ci ha riempito di entusiasmo. Ringraziamo in particolare il direttore del dipartimento, professor Alessandro Sarra, per averci accolto in maniera tanto calorosa. Siamo convinti che sarà la prima di tante occasioni per portare Università Inclusiva dalla teoria alla pratica, dal web alla realtà.

Programmare che passione

Condividiamo il link alla puntata di Motto Podcast che vede il nostro Alessandro Albano nuovamente come protagonista, insieme a Silvia della onlus #1caffe.
Inoltre, potrete ascoltare anche altri episodi del Motto Podcast su tutte le più diffuse piattaforme di streaming, come #amazonmusic, #audible, #spotify, #applepodcast e #Googlepodcast

Per saperne di più, vi invitiamo a visitare il blog di Alessandro: https://www.alessandroalbano.it

La disabilità Visiva in Italia

Secondo il Rapporto ISTAT “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari in Italia e nell’Unione europea del 2019”, poco meno del 2% delle persone dai 15 anni in su soffre di gravi limitazioni sul piano visivo. Questa percentuale sale al 5,0% tra chi ha più di 65 anni e all’8,0% tra chi ha più di 75 anni.

Se si sommano le limitazioni visive moderate a quelle gravi, complessivamente ne soffre il 18,6% della popolazione, percentuale che sale al 33,8% tra gli ultrasessantacinquenni e al 41,9% tra gli ultrasettantacinquenni.

https://www.istat.it/it/archivio/265399

Dati INPS relativi al numero di ciechi in Italia nel 2021

RegionePopolazioneCiechi invalidi
(ciechi totali e ciechi parziali)
Piemonte4.274.9457.173
Valle d’Aosta124.089248
Lombardia9.981.55412.295
Provincia Autonoma Bolzano534.912686
Provincia Autonoma Trento542.166803
Veneto4.869.8307.184
Friuli-Venezia Giulia1.201.5101.759
Liguria1.518.4952.617
Emilia-Romagna4.438.9376.317
Toscana3.692.8656.390
Umbria865.4522.061
Marche1.498.2363.129
Lazio5.730.3999.690
Abruzzo1.281.0123.270
Molise294.294802
Campania5.624.26011.226
Puglia3.933.7779.468
Basilicata545.1301.500
Calabria1.860.6014.826
Sicilia4.833.70514.300
Sardegna1.590.0443.112
TOTALE59.236.213108.856
 Popolazione residente: Dati ISTAT 1°gennaio 2021

Cassetta degli attrezzi

Università Inclusiva è la nostra “cassetta degli attrezzi”

Oggi, 20 febbraio 2024, sul sito MaddMaths! (MAtematica Divulgazione e Didattica) al link https://maddmaths.simai.eu/didattica/universita-inclusiva/ è stata pubblicata l’intervista alla Vicepresidente della nostra Associazione “Università Inclusiva” – Emilia Fares – che ha presentato il progetto e la nostra attività.

L’intervista ricca di considerazioni personali e dettagli di natura operativa, offre a tutti la possibilità di conoscere gli obiettivi dell’Associazione, promuovendo la partecipazione e realizzando una piena inclusione che per Emilia “significa migliorare i mezzi a disposizione. Grazie alle attuali tecnologie, uno studente non vedente, se messo nelle giuste condizioni, può raggiungere gli stessi risultati di un collega vedente, con la stessa quantità di fatica.”.

La Vicepresidente ha definito Università Inclusiva come “una cassetta degli attrezzi con cui lo studente non vedente può affrontare autonomamente materie che, altrimenti, risulterebbero di difficile approccio.”.

Sensibilizzare, promuovere l’Associazione e diffondere la consapevolezza che la Società civile può contribuire allo sviluppo di attività volte a includere tutte le fasce della popolazione, è la nostra missione e crediamo che con l’aiuto e l’impegno di tutti Voi sarà possibile raggiungere il risultato: Partecipazione e Inclusione. 

A scuola d’inclusione: il mio intervento al podcast Schol’è

Se è vero che quest’associazione si occupa soprattutto di inclusione universitaria, è altrettanto vero che il percorso comincia nelle scuole, dalle elementari passando poi per le medie e le superiori. Si tratta (o, per essere del tutto sinceri, dovrebbe trattarsi), di un rapporto sinergico tra soggetti diversi: lo studente, la sua famiglia, i compagni di classe, gli insegnanti e l’istituzione scuola. Quando funziona, tutti questi soggetti si arricchiscono e, in particolare, lo studente riesce a vivere completamente l’esperienza scolastica, con tutti i suoi momenti positivi e negativi e in maniera equiparabile a quella dei suoi compagni.
Qualche mese fa, ho avuto il piacere di raccontare qualche frammento della mia vita scolastica al podcast Schol’è, in cui interviene chi ha vissuto o vive la scuola, sia tra i banchi che dietro la cattedra. Ad affiancarmi, come è stato per la gran parte del liceo, Lidia Venuto, mia assistente alla comunicazione e (per sua grande sfortuna e mia grande fortuna) una carissima amica. Anche l’assistente alla comunicazione, come Lidia spiega chiaramente nella puntata, ha un ruolo fondamentale nella realizzazione di quel rapporto sinergico citato in precedenza.

Il Ruolo dell’Esperienza Visiva nello Sviluppo delle Abilità Numeriche

L’interazione tra esperienza visiva e sviluppo delle abilità numeriche è un tema affascinante e complesso. Quanto influisce la mancanza della vista sui processi di rielaborazione numerica, sia in matematici affermati che in soggetti molto giovani? Tre studi recenti hanno gettato le basi per trovare una risposta a questa domanda. Sebbene sia noto che la vista gioca un ruolo fondamentale nei processi cognitivi, e sebbene esistano differenze nel modo in cui soggetti vedenti e ciechi elaborano a livello cerebrale le strutture numeriche, le performance di questi ultimi risultano comunque uguali, se non talvolta superiori.

Entrando nello specifico delle ricerche, la prima (Kanjlia, Feigenson, Bedny 2021) esplora la capacità innata del cervello umano di discriminare e confrontare numeri, anche in assenza di esperienza visiva. Attraverso l’analisi dei pattern di attività cerebrale nell’IPS (solco intraparietale), i ricercatori hanno scoperto che gli individui vedenti e ciechi mostrano una discriminazione numerica simile. Ciò suggerisce che l’esperienza uditiva e tattile con gli insiemi potrebbe essere sufficiente per lo sviluppo tipico delle rappresentazioni numeriche.

La seconda ricerca (Crollen et al. 2021) si concentra sull’impatto della cecità congenita sull’apprendimento numerico durante l’infanzia. I risultati mostrano che i bambini ciechi non solo sviluppano abilità numeriche simili o superiori rispetto ai loro coetanei vedenti, ma dimostrano anche una migliore performance nella memoria verbale. Ne deriva che la cecità congenita non limita lo sviluppo delle competenze numeriche di base.

Infine, il terzo studio (Amalric, Denghien, Dehaene 2018) esplora le capacità matematiche avanzate in individui ciechi, incluso un gruppo di matematici professionisti. I risultati indicano che la rete cerebrale coinvolta nel ragionamento matematico avanzato si sviluppa anche in assenza di esperienza visiva. L’attivazione aggiuntiva nella corteccia occipitale suggerisce che il cervello dei matematici ciechi potrebbe adottare strategie di compensazione, come l’utilizzo di immagini mentali o la riassegnazione delle funzioni corticali.

In sintesi, questi studi forniscono prove convincenti che l’esperienza visiva non è un prerequisito essenziale per lo sviluppo delle abilità numeriche. Tuttavia, l’interazione tra esperienza sensoriale, memoria e abilità cognitive rimane un’area di ricerca interessante e in continua evoluzione. Sono necessarie ulteriori indagini per comprenderne appieno i meccanismi sottostanti e le implicazioni per l’educazione e la riabilitazione degli individui con disabilità visive.

Bibliografia

Shipra Kanjlia, Lisa Feigenson, Marina Bedny, Neural basis of approximate number in congenital blindness, Cortex, Volume 142, 2021, Pages 342-356, ISSN 0010-9452, https://doi.org/10.1016/j.cortex.2021.06.004.

Marie Amalric, Isabelle Denghien, Stanislas Dehaene, On the role of visual experience in mathematical development: Evidence from blind mathematicians, Developmental Cognitive Neuroscience, Volume 30, 2018, Pages 314-323, ISSN 1878-9293,
https://doi.org/10.1016/j.dcn.2017.09.007.

Virginie Crollen, Hélène Warusfel, Marie-Pascale Noël, Olivier Collignon, Early visual deprivation does not prevent the emergence of basic numerical abilities in blind children, Cognition, Volume 210, 2021, 104586, ISSN 0010-0277, https://doi.org/10.1016/j.cognition.2021.104586.

Rapporto ISTAT: l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità

L’ISTAT ha pubblicato il rapporto sull’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. Nell’anno scolastico 2022-2023 risultato 338mila studenti disabili e, tra questi, quasi il 4%, equivalente a circa 13mila studenti, è affetto da disabilità visivisa (ipovedendi 2,9%, non vedenti 0,9%).

Per un approfondimento sulle tematiche trattate e sui risultati dell’indagine si rimanda al sito dell’Istat (https://www.istat.it/it/archivio/293606)

La settimana nazionale delle discipline STEM: è possibile creare opportunità solo garantendo la vera accessibilità inclusiva

Domenica 4 febbraio verrà inaugurata la “Settimana nazionale delle discipline STEM” ma la vera questione – oltre alla necessità dell’orientamento e la sensibilizzazione – è quella inerente l’accessibilità, accessibilità intesa come INCLUSIONE e capacità di offrire a tutti le medesime opportunità e permettere che tutti abbiano gli strumenti adeguati per acquisire quelle skills che saranno sempre più richieste nel mercato del lavoro.

Infatti, quest’anno anche l’Istat nella sua Classificazione delle Professioni ha riconosciuto ufficialmente 7 nuove professioni che riguardano principalmente l’ambito scientifico e tecnologico.

L’aggiornamento operato dall’Istat – con cadenza decennale – è indicativo della trasformazione di un mercato del lavoro che deve essere sempre più INCLUSIVO ed è assolutamente in linea con la tendenza secondo cui nuove figure professionali emergono ed altre categorie di lavoratori diventano sempre più marginali.

Da ormai molto tempo, i decisori politici, tutti gli organi di vertice internazionale e le UNIVERSITA’ invitano ad acquisire competenze specialistiche nel settore delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics), ma ancora oggi le istituzioni deputate alla formazione non sono pronte alla trasformazione.

Non si tratta solo dei divari “tradizionali” (questione di genere o l’Italia a due velocità), ma occorre una rivoluzione culturale e concettuale che parta dall’UNIVERSITA’, educare all’ INCLUSIONE per adattarsi ad un contesto nuovo: un contesto nuovo che rimane però ancora schiavo di pregiudizi e barriere.

L’Italia e la sua reputazione: Università

L’Associazione Italiadecide in collaborazione con Intesa Sanpaolo, nel 2021 ha pubblicato lo studio “L’Italia e la sua reputazione: Università” che riteniamo utile e interessante e vogliamo dunque condividerlo con tutti Voi.
Infatti, la Ricerca offre un nuovo e diverso punto di vista che esula dal mero “ranking” internazionale ma apre a una diversa analisi che si fonda sul contesto, sulla reputazione e sulla qualità dell’istruzione accademica del nostro Paese, in cui – pur essendoci uno dei numeri più bassi di laureati in Europa (29,2% contro una media europea del 41%) – l’istruzione è di alto livello con docenti universitari e personalità di primo piano.

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